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lunedì 31 maggio 2010

Festa della Repubblica



Salve a tutti! Visto che siamo ormai vicini alla data del 2 giugno, oggi parliamo un po' della Festa della Repubblica. In questa data infatti nel 1946, dopo la caduta del Fascismo, gli italiani venivano chiamati a scegliere, tramite un referendum a suffragio universale, la forma di governo che preferivano per il loro Paese. Importante sottolineare che era la prima volta in cui veniva concesso di votare anche alle donne.
Si passò così, dopo 85 anni di monarchia, a uno stato di tipo repubblicano, mentre i sovrani che avevano preceduto Mussolini, i Savoia, venivano esiliati.
Prima della fondazione della Repubblica, la festa nazionale si festeggiava la prima domenica di giugno, anniversario della costituzione dello Statuto Albertino. Solo in un secondo momento, nel 2001, grazie all'impulso del presidente Ciampi, si riportò la festa al 2 giugno.
In occasione delle celebrazioni si svolge una parata di tutte le forze dell'ordine, con la deposizione di una corona d'alloro presso la statua del Milite Ignoto a Roma da parte del presidente della Repubblica in carica, il quale tiene poi un discorso al popolo.
Si ha inoltre l'apertura al pubblico dei Giardini del Quirinale, l'esibizione di bande musicali, nonché delle pattuglie acrobatiche delle Frecce Tricolore a Roma e festeggiamenti in tutto il Paese.

lunedì 24 maggio 2010

Marcello Fois - Sempre caro


Buongiorno carissimi amici! Quello di cui vi voglio parlare oggi ha a che fare con un personaggio che gli stessi sardi conoscono poco, pur essendo un loro conterraneo. Si tratta di uno scrittore contemporaneo pluripremiato: Marcello Fois. E' nato a Nuoro nel 1960 e si è laureato in italianistica presso l'Università di Bologna nel 1986. Tuttora risiede con la famiglia in quella città dove, oltre a scrivere romanzi, collabora alla stesura di sceneggiature televisive, cinematografiche e teatrali. Ciò che più colpisce del suo modo di scrivere è il linguaggio. Infatti questo è caratterizzato dal frequente inserimento di parole in dialetto come faceva anche Grazia Deledda. La differenza tra i due però sta nel fatto che, mentre Deledda dava una spiegazione tramite le note del significato, Fois non lo fa. Nel suo caso è il lettore che deve essere incuriosito e stimolato a ricercare le parole e il contesto a cui appartengono, non lo scrittore che deve dare una spiegazione. Certamente molti potrebbero essere scoraggiati o portati a eliminare una simile lettura, ma per chi ama la Sardegna o è in qualche modo interessato a conoscerla, è un'occasione da cogliere al volo. Così come la Deledda, sua più nota concittadina, anche lui ambienta i suoi romanzi a Nuoro, nel centro della Sardegna, per lo più in un periodo che è quello della fine del 1800. In particolare in "Sempre caro",primo libro di una trilogia, siamo poco dopo l'unificazione d'Italia, quando la Barbagia era ancora quella zona della Sardegna che non si riusciva a domare totalmente. In questo contesto, il protagonista, l'avvocato Bustianu, personaggio realmente esistito, in quanto non è che il noto poeta Sebastiano Satta, si trova a dover difendere un giovane accusato ingiustamente di abigeato, reato comune nella Sardegna di allora. Le cose sembrano complicarsi ma grazie all'ingegno, all'astuzia e alle conoscenze di Bustianu, tutto si risolve nel migliore dei modi. E' un giallo che incuriosisce e lascia col fiato sospeso fino all'epilogo. Particolari e molto liriche le parti in cui si descrive il paesaggio dei monti del Gennargentu presso cui si reca spesso il protagonista a passeggiare e a riflettere. "Sempre caro" è collegato appunto a queste sue passeggiate durante le quali arrivato a un certo punto lui si ferma e contempla il paesaggio, pensando ai versi dell'Infinito di Leopardi:"Sempre caro mi fu quest'ermo colle..."con cui ha anche inizio il romanzo. Si legge in poco tempo anche per la sua brevità, sono circa un centinaio di pagine...e ne vale la pena!Anche perchè in tal modo non solo si può esercitare l'italiano ma anche imparare qualcosa di più sulla nostra isola e sulla sua lingua...e non saperne di più è sempre meglio! Godetevelo!

venerdì 21 maggio 2010

Viaggiare...destinazione Cagliari!


Viaggiare si sa è una delle cose più divertenti e istruttive! Aiuta a crescere, imparare nuove cose e conoscere nuovi luoghi, persone, usi e tradizioni diverse dalle proprie. Per chi vuole saperne di più sulla Sardegna dunque non si può non far tappa anche nel suo capoluogo: Cagliari. La città venne fondata dai Fenici, che la ritennero importante, grazie alla sua posizione strategica, per i loro traffici nel Mediterraneo. Successivamente arrivarono i Cartaginesi, i Romani, i Bizantini, i Pisani e gli Spagnoli, finchè nel 1718, con tutta l'isola, venne annessa al Piemonte, a formare il Regno Di Sardegna. Queste sue vicissitudini storiche la rendono ricca di monumenti diversi, risalenti alle differenti dominazioni che ha subito. Da ricordare per esempio la necrepoli di Tuvixeddu, di cui abbiamo parlato anche in precedenza, la Cattedrale di Bonaria, il quartiere di Castello e la Cittadella dei Musei. Per menzionare solo i più conosciuti! Infatti la città offre tanto a coloro che si apprestano a soggiornarvi. Per lo svago poi niente di meglio di un po' di relax in spiaggia, al Poetto o nelle altre bellissime località marine poco distanti. Inoltre se volete imparare l'italiano...beh, per quello ci siamo sempre noi pronti al vostro servizio! Insomma Cagliari è senz'altro una piccola città, ma offre grandi opportunità!

giovedì 20 maggio 2010

Giochiamo coi colmi



Ciao a tutti!Oggi vi propongo dei "colmi",vale a dire battute di spirito che si basano sul diverso significato, che alcuni termini assumono a seconda del contesto in cui sono inseriti. Molte delle risposte sono anche dei modi di dire tipici dell'italiano. Per ora leggeteli e cercate di capirne il significato, una spiegazione verrà data in seguito. Come sempre vale la regola: contattateci per qualsiasi chiarimento.
A presto e...Buon divertimento!

- Qual è il colmo per...

1...un'ape? Andare a Mosca con la vespa.
2...un canguro? Avere le borse sotto gli occhi.
3...un gatto? Guardare in cagnesco.
4...un bruco? Sentirsi un verme.
5...uno spazzino? Tirare un bidone.
6...un marinaio? Navigare in brutte acque.
7...un comico? Prendere il lavoro troppo sul serio.
8...un archeologo? Avere la carriera in rovina.
9...un cimitero? Essere chiuso per lutto.
10...una banana? Scivolare e sbucciarsi.
11...una calamita? Non sentirsi attraente.
12...un puzzle? Sentirsi a pezzi.
13...una strega? Fare la fattura con l'IVA.
14...un miliardario? Esprimersi in parole povere.
15...un esquimese? Prendere decisioni a caldo.

martedì 18 maggio 2010

Parla con me - Eros ramazzotti


Salve carissimi amici che ci seguite!Oggi abbiamo un nuovo esercizio per voi...utile e piacevole come sempre!Vi proponiamo di guardare il video e di ascoltare questa bellissima canzone di Eros Ramazzotti,uno dei cantanti italiani più conosciuti al mondo! Ciò che dovete fare poi è completare il testo con le parole mancanti. Come sempre se avete difficoltà, suggerimenti o domande di qualsiasi tipo lasciate il vostro commento direttamente sul blog o inviate una email al solito indirizzo info@laccademia.com Siete pronti? Si parte!!!

PARLA CON ME

Ma dove ........... ormai
quegli occhi spenti che hai?
Cos’è quel ....... che li attraversa?
Hai tutta l’aria di chi
da un po’ di tempo oramai
ha dato la sua ......... per dispersa.

Non si uccide un ..........
anestetizzando il cuore
c’è una cosa che ......... puoi fare
se vuoi se vuoi se vuoi

Parla con me, .......... di te
io ti ascolterò
........... capire di più
quel ............... dentro che hai tu.
Parla con me, tu provaci .......... un po’
non ti giudicherò
perchè una ........ se c’è
non si può dare solo a te.
........ con me

Poi .......... hai visto com’è
anche il futuro per te
lo vedi come un ......... in burrasca,
che fa ......... lo so
io non ci credo però
che almeno un sogno tu non l’abbia in ............

Ma perchè quel .......... asciutto?
Non ............ dentro tutto.
C’è una cosa che invece puoi fare
se vuoi se ......... se vuoi

.......... con me, parlami di te
io ti ascolterò
vorrei capire di ........
quel malessere dentro che hai tu.
Parla con me, tu dimmi ...... ...... ......
io ti risponderò,
se vuoi ............. però
prova un po’ a ............... di te.

Non negarti la ........... di scoprire
quanti amori coltivati puoi far fiorire
............. se tu vuoi

Parla ..... ....., parlami di te
io ti ascolterò
vorrei capire di più
quel malessere ........... che hai tu.
Parla con me, tu dimmi che cosa c’è
io ti ..............,
se vuoi guarire però
prova un po’ a innamorarti di te.
Parla con me.

lunedì 17 maggio 2010

Grazia Deledda - Canne al vento


Grazia Deledda è una scrittrice sarda, conosciuta in tutto il mondo e vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 1926. Nata a Nuoro nel 1871 da una famiglia benestante, dopo le scuole elementari studiò da autodidatta la letteratura, in quanto i costumi dell'epoca non consentivano alle donne di avere un'istruzione completa. Importante per la sua carriera fu la conoscenza di Enrico Costa, scrittore sassarese che per primo capì il suo talento. Nel 1900 si sposò con Palmiro Madesani e si trasferì a Roma dove morì nel 1936. Le vicende che narra nelle sue opere trattano i temi dell'amore, del dolore, della morte e del peccato che deve essere espiato. Il tutto ambientato in Sardegna e più precisamente nella "sua" Sardegna, quella dell'interno con al centro Nuoro, sua città natale. Tra i suoi romanzi uno dei più noti è senz'altro "Canne al vento". Il titolo non si comprende finchè non si arriva alla fine del libro. Vi è infatti un passo in cui il protagonista Efix, parlando con una delle sue padrone dice che gli esseri umani sono come delle canne in balia del vento che sarebbe la sorte. E' il destino che decide e nessuno può sottrarsi ad esso. In questo romanzo in particolare il protagonista è Efix, servo delle dame Pintor che seppur legatissimo alle sue padrone, nasconde loro un grosso segreto. Anni prima infatti una delle sorelle, Lia, si era ribellata alla tirannia del padre, don Zame, il quale aveva cercato di fermarla e in seguito era stato ritrovato morto in circostanze misteriose. Lia era quindi scappata nel "continente" dove si era sposata, aveva avuto un figlio e poco dopo era morta. Le sorelle rimaste non le avevano perdonato la fuga, pertanto una volta ricevuta comunicazione dell'imminente arrivo di suo figlio, loro nipote, Giacinto, rimangono sconvolte. L'unico ad essere felice è Efix, il quale spera che egli possa risollevare un pò le sorti della famiglia ormai in decadenza. In realtà però le speranze del servo si rivelano vane perchè Giacinto contribuisce a far aumentare i debiti delle tre dame, perciò lui stesso gli consiglia di andarsene dal paese. Successivamente Efix si reca a cercarlo e scopre che il giovane è al corrente del suo segreto: anni prima infatti proprio mentre Lia fuggiva, era stato lui che per disgrazia dopo una collutazione aveva ucciso don Zame. Per espiare questo peccato, che da anni lo tormenta, il servo si reca in pellegrinaggio in tutti i santuari della Sardegna vivendo come un mendicante, finchè dopo tanto tempo decide di tornare dalle sue padrone, presso cui muore dopo aver espiato la sua colpa. Il mondo che Deledda ci presenta è quello di una Sardegna popolata di spiriti e folletti. Una Sardegna rurale piena di credenze magiche e superstizioni che si mischiano al fattore religioso. E' da ricordare a tal proposito che la madre della scrittrice era molto pia e aveva allevato i suoi figli nel pieno rispetto delle regole ecclesiastiche. Non è dunque strano che tale fattore faccia parte integrante del modo di scrivere dell'autrice. Notevoli le descrizioni del paesaggio, che spesso sembrano riflettere lo stato d'animo dei personaggi. Caratteristico è l'utilizzo di alcune parole dialettali, che tuttavia vengono spiegate grazie all'inserimento di note chiarificatrici. Nel complesso il romanzo si presenta interessante e piacevole da leggere. Noi ne abbiamo parlato per farvelo conoscere un pò...adesso tocca a voi passare all'azione, vedrete che non ve ne pentirete!Buona lettura!

mercoledì 12 maggio 2010

Il nostro staff : parte seconda.



Continuiamo con la presentazione del nostro gruppo! Altri due membri fondamentali sono Tiziana e Alessandro. Tiziana è l'insegnante che da più tempo collabora con noi. Possiede un curriculum di tutto rispetto, una grande esperienza ed è in possesso della certificazione DITALS, che da anni garantisce la preparazione degli insegnanti di lingua italiana e viene rilasciata dall'Università per Stranieri di Siena. Alessandro è la nostra guida turistica. Possiede una laurea in Operatore Culturale per il Turismo e si occupa di organizzare tutte le escursioni e le attività ricreative per gli studenti.Eccoli qua!

martedì 11 maggio 2010

Il nostro staff




Lo staff dell'Accademia è composto da due figure principali che gestiscono la scuola: "The big bosses", le sorelle Maura ed Enrica Mattana, a cui si affiancano varie figure di collaboratori. Maura ha il compito di dirigere la scuola. I suoi lunghi soggiorni all'estero l'hanno portata anni fa ad aprire L'Accademia e a portare avanti con successo l'attività.
Enrica, laureata in Lettere presso l'Università di Cagliari, ha frequentato poi un corso di perfezionamento presso l'Università per Stranieri di Siena. Si occupa di coordinare il lavoro degli insegnanti.

lunedì 10 maggio 2010

La nostra scuola




Cari ragazzi che ci seguite, oggi vi voglio parlare della nostra scuola e di quello che troverete una volta arrivati.L'Accademia è situata nel centro di Cagliari.Questa sua posizione fa sì che sia facilmente raggiungibile da tutte le parti della città. Inoltre è poco distante dalla stazione ferroviaria, davanti alla quale partono le principali linee di autobus che collegano il centro con i vari quartieri e con la spiaggia del Poetto. Anche la distanza dall'aeroporto è minima: solo 15 minuti d'autobus. Per quel che riguarda l'interno, si tratta di un edificio di medie dimensioni che comprende una piccola biblioteca, in cui ci si può trattenere a leggere e a studiare. L'atmosfera che si respira è calda e accogliente. Chi arriva si trova inserito in un clima familiare che permette di sentirsi come a casa, a proprio agio in ogni situazione. Parlando poi dello staff, bisogna sottolineare l'assoluta disponibilità e la preparazione degli insegnanti e di tutto il gruppo. Gli studenti vengono seguiti non solo durante le ore di lezione ma anche nelle attività extrascolastiche, in maniera tale da apprendere la lingua nel modo migliore. A tale proposito vengono organizzate gite e altre attività di svago, come visite della città, la proiezione di film in lingua italiana e anche corsi di cucina. Chi arriva si ritrova dunque completamente immerso nello stile di vita italiano, imparando a conoscere e amare tutto ciò che è "l'Italia", dallo speciale punto di vista della Sardegna.

venerdì 7 maggio 2010

Su Gorroppu


La Gola "Su Gorroppu" si trova nel Supramonte, in territorio barbaricino,tra Orgosolo e Urzulei. Circondata dai boschi, è la più grande voragine naturale non solo d'Italia ma anche d'Europa. Questo ha fatto sì che meritasse il nome di Gran Canyon D'Europa. E' uno dei simboli del Gennargentu, con delle pareti verticali che superano i 400 metri d'altezza ed è stata scavata nel corso dei millenni dal Rio Flumineddu. Il fiume presegue poi oltre la gola,formando minuscoli laghetti e uscendo nella zona di Dorgali. E' possibile visitare il luogo attraverso un itinerario molto suggestivo lungo le rive del fiume.Da qui dopo circa due ore di trekking si arriva a destinazione in una zona in cui la natura è ancora incontaminata e selvaggia.

giovedì 6 maggio 2010

Le Tombe dei Giganti


Le Tombe dei Giganti sono dei monumenti funerari che si trovano sul territorio sardo. Risalgono all'età nuragica ed erano sepolture collettive.La loro caratteristica è la facciata costituita da una grossa stele centrale affiancata da altre due laterali di minori dimensioni. All'interno presentano una camera funeraria di dimensioni variabili dai 5 ai 15 metri di lunghezza e da uno a 2 metri di altezza. Erano legati al culto del dio Toro e della dea Madre e questo è richiamato dalla stessa forma delle Tombe. Gli uomini dell'epoca nuragica si recavano là per omaggiare i propri defunti,sepolti nello stesso luogo senza distinzione di ceto sociale.Nell'isola interessanti sono quelle di Is Concias a Quartucciu, S'Ena'e Thomes a Dorgali e Li Longhi ad Arzachena.

lunedì 3 maggio 2010

La bandiera sarda



L'immagine della bandiera dei quattro mori,simbolo della Sardegna,è cambiata diverse volte nel corso del tempo,fino ad arrivare alla versione odierna.Sulla sua storia ci sono diverse ipotesi: secondo alcuni sarebbe stata creata dal re Pietro d'Aragona per celebrare la vittoria nella battaglia di Alcoraz del 1096,ottenuta grazie all'aiuto di San Giorgio che avrebbe tagliato le teste dei quattro re mori nemici. Secondo altri sarebbe il gonfalone dato da Papa Benedetto VIII ai Pisani che aiutarono i sardi a sconfiggere i Saraceni. Secondo altri avrebbe addirittura un'origine templare.La croce rossa dunque farebbe riferimento al personaggio di San Giorgio,cosi come in altre bandiere europee.I mori sono stati rappresentati in posizioni diverse: dapprima col volto verso sinistra e la benda sugli occhi, immagine che si ritrova nello stemma dell'isola, e infine col viso verso destra e la benda sulla fronte,ad indicare che i sardi erano ormai liberi dal dominio straniero e dovevano guardare avanti costruendo un futuro migliore per l'isola,come nella bandiera.Da questo si deduce che,al contrario di ciò che molti pensano, così come le funzioni, non coincidono nemmeno le immagini riportate sullo stemma e sulla bandiera.