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martedì 27 luglio 2010

Cuncambias, Festival di Cultura Popolare

L'estate sarda è ricca di eventi musicali e culturali. Uno dei più interessanti si sta svolgendo in questi giorni a San Sperate, a pochi chilometri da Cagliari. Cuncambias è una manifestazione che si svolge ormai da 7 anni , ecco come la racconatno i suoi organizzatori :
Cuncambias 2010 Festival di Cultura Popolare
Fiori, Frutta, Città – Storie per Guardarci dentro
Dal 23 luglio al 1° agosto 2010  Rione San Giovanni | San Sperate
Fiori, frutta e città, così si chiamava – e si chiama – il semplice gioco che tutti o quasi, prima o poi, hanno fatto a scuola o in un pomeriggio di vacanza o in una serata tra amici. Si tratta di scegliere una lettera dell’alfabeto, stabilire una lista di categorie (da qui il titolo del gioco, con le onnipresenti fiori, frutta e città) e darsi da fare con la memoria per recuperare nel più breve tempo possibile le parole con l’iniziale concordata, e meglio se originali. Un gioco semplice, dunque, come semplice vuole continuare a essere – nelle intenzioni, nel progetto culturale, negli obiettivi – il Festival Cuncambias di San Sperate, giunto quest’anno alla sua settima edizione. Ma, soprattutto, i fiori, la frutta e le città hanno un ruolo perfetto e cruciale nel raccontare e sintetizzare questa nuova avventura del “popolo di Cuncambias”, cioè del popolo dello scambio, come amiamo definirci. I fiori infatti, dopo i panni stesi, il mare, la rivoluzione – per citarne solo alcuni – saranno i protagonisti quest’anno degli allestimenti nelle viuzze e nelle piazze del rione storico di San Giovanni, come sempre centro nevralgico degli eventi e, ci si passi il gioco di parole, fiore all’occhiello della comunità sansperatina. Fiori, allora, suggestioni floreali e invenzioni artistiche che dal mondo verde prenderanno spunto per abbellire e impreziosire i muri e gli scorci, nel solco della tradizione muralista e anche in quella delle processioni religiose, qui ancora così sentite e partecipate. Sulla frutta ci sarebbe poco da dire, a rischio di sembrare ovvi, nel paese che è conosciuto da più di mezzo secolo – così data la gloriosa Sagra delle Pesche - per la sua incredibile capacità di produrre pesche, agrumi e albicocche di qualità eccezionale; ma anche su questo fronte ne vedremo delle belle, con invenzioni e peculiarità tese a raccontare in modo originale il mondo della frutta. Le città, ancora: raccontare le città, e non solo quelle italiane, è sempre stata una nostra piccola ossessione, da paesani senza complessi e senza campanilismi quali cerchiamo di essere, è la possibilità di raccontarne diverse – da Bruxelles a Cagliari, per stare ancora al gioco – era troppo ghiotta per lasciarsela scappare. Storie per guardarci dentro, infine, così recita il sottotitolo con l’immancabile parola-chiave, “storie”, a suggellare un modo di rappresentare la creatività, l’arte e la cultura che non può fare a meno di partire dalle storie, per arrivare quindi dove proveremo ad arrivare - come comunità e come cittadini, e per provare a portarci oltre, per “guardarci dentro”. E come sempre, buone storie.
 
Antas Teatro


 

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